Due lettere che Sagredo [1] scrive a Galileo documentano i primordi nella misura della temperatura:
GIOAN FRANCESCO SAGREDO. Da Venezia, 30 Giugno 1612 (A Firenze).
"Il sig. Mula ... mi riferì aver veduto uno stromento dal sig. Santorio, col quale si misurava il freddo ed il caldo [e] mi comunicò questo essere una gran bolla di vetro con un collo lungo..." [2].
GIOAN FRANCESCO SAGREDO. Da Venezia, 9 Maggio 1613 (A Firenze).
"L'istromento per misurar il caldo inventato da V.S.E. è stato da me ridotto in diverse forme assai comode ed esquisite, in tanto che la differenza della temperie di una stanza all'altra si vede fin cento gradi. Ho con questi speculate diverse cose meravigliose, come per esempio che l'inverno sia più fredda l'aria che il ghiaccio e la neve..." [3].
Testimonianze aggiuntive fanno ritenere che lo strumento per misurare "il freddo ed il caldo" possa essere stato realizzato da Galileo attorno al 1603 o addirittura qualche anno prima, come riportato nel catalogo del Museo Galileo che ne conferma la denominazione di "termoscopio" e ne possiede una ricostruzione [4].
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[1] Giovanni Francesco Sagredo (Venezia, 19 giugno 1571 – Venezia, 5 marzo 1620).
[2] Le opere di Galileo Galilei. Prima edizione completa condotta sugli autentici manoscritti Palatini e dedicata a S.A.I. e R. Leopoldo II Granduca di Toscana. Tomo VIII, Firenze, Società Editrice Fiorentina, 1851, pp. 216-220. |PDF|
https://play.google.com/books/reader?id=cFLCKSbe2iwC
[3] ivi, pp. 269-271.
[4] Museo Galileo. Termoscopio.
https://catalogo.museogalileo.it/oggetto/Termoscopio.html

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